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AMI - Passo avanti dello Ius soli

• Lunedì, 3 agosto 2015 •

Il passaggio del 4 aprile 2015 che ha approvato alla Camera la proposta di legge C. 1949-A – Disposizioni per favorire l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l'ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva, ha di fatto rappresentato un primo passo importante verso l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia, attraverso il tesseramento e l'ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva.

Adesso si prospetta un altro possibile passo in avanti: lo ius soli (per il quale anche AMI ONLUS si è attivata, aderendo alla campagna "l'Italia sono anch'io") arriva in Parlamento. In sordina, 'nascosto' tra altre vicende, un disegno di legge, a firma della deputata Pd Marilena Fabbri, è stato annunciato in commissione Affari costituzionali alla Camera, dando di fatto il via a un iter che entrerà nel vivo a partire da settembre, dopo la pausa estiva. La proposta, che punta a riunire i 29 progetti di legge che sono stati depositati dall'inizio della legislatura su questo tema, prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana per i minori stranieri che sono nati in Italia e per quelli che vi risiedono da alcuni anni a patto che siano soddisfatti alcuni requisiti.

Più nello specifico, il testo spiega che i bambini figli di stranieri che nascono in Italia possono ottenere la cittadinanza italiana se almeno uno dei due genitori è residente legalmente nel nostro Paese, senza interruzioni, da almeno cinque anni, antecedenti alla nascita. In alternativa la cittadinanza può essere concessa anche se uno dei due genitori stranieri è nato in Italia o vi risiede legalmente, senza interruzioni, da almeno un anno.
Per tutti i minori che non rientrano in questi requisiti e per coloro che arrivano in Italia senza aver compiuto 12 anni, la cittadinanza si può ottenere se si sono frequentati regolarmente, per almeno cinque anni e nel territorio nazionale, istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e formazione professionale idonei al conseguimento di una qualifica professionale.

Chi ha già compiuto 12 anni al momento dell'arrivo in Italia e fino alla maggiore età, invece, si vedrà conferita la cittadinanza solo dopo aver certificato una residenza legale di almeno sei anni e aver conseguito un titolo di studio al termine di un ciclo scolastico.La formulazione proposta dal Pd apre di fatto la strada all'introduzione in Italia dello ius soli temperato, in linea con quello che è l'indirizzo del governo: lo scorso ottobre il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo definì "un fatto di civiltà". Il testo è appena approdato in Parlamento e sarà presto al centro della prima valutazione della commissione Affari Costituzionali.

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